martedì 28 febbraio 2012

SamKnows, conosci la tua connessione


Londra 2009
Sam Crawford, un giovane sviluppatore di software, ha osservato che un sacco di gente con cui aveva parlato mandava varie lamentele e reclami sul servizio provider ricevuto.Qualcuno si lamentava che la connessione era lenta, qualcuno che il servizio era intermittente e in altri casi si lamentavano che il rallentamento avveniva solo nelle ore di punta. 
I test di velocità fatti su internet come ad esempio Speedtest, davano risultati inconsistenti, ed era chiaro che trattavano il problema in maniera superficiale.
Sam si rese subito conto che l'unico modo corretto, per misurare le prestazioni di internet di un utente, era di farlo in loco alla rete domestica, direttamente sui loro router. Solo in questo modo si sarebbe potuto controllare se ci fosse del traffico che intasava la linea di casa o se dipendeva dal fatto che si aveva una rete wireless casalinga di livello scadente.
Rilevando quella che sembrava essere una forte lacuna nelle informazioni, Sam ha costruito il proprio router con incorporati test per la connessione. Desideroso di diffondere la sua idea, Sam ha divulgato on-line un documento di ricerca dove spiega la sua soluzione, ed è stato inondato di richieste di persone interessate al progetto. Una di queste persone era di Ofcom, il regolatore britannico delle comunicazioni.
Due anni più tardi, SamKnows è passata da un operazione fatta in casa, ad una società globale e il concetto di base unito  alle conoscenze di ultima generazione sono state adottate come standard del settore, da parte dei regolatori americani e del Regno Unito.
Sam e la sua squadra sono in continua crescita e sono molto felici per i risultati ottenuti, ma hanno bisogno di persone sempre più interessate al problema...

SamKnows in pratica è una società che si occupa di fare statistica per valutare lo stato delle connessioni internet nel mondo.
Il metodo è molto semplice:
- vai sul sito http://www.samknows.com/broadband/index.php
- clicchi sulla pagina relativa al tuo continente : USA o Europe
- cliccare su "Requisiti", per vedere se si è idonei a partecipare
- se si dispone dei requisiti necessari, cliccare su "Registratevi ora"
- inserire i dati in maniera il più accurato possibile e poi seguire la procedura
- vi verrà mandata una e-mail di conferma registrazione
- sarete valutati per vedere se avete i giusti requisiti (cosa molto probabile)
- vi verrà inviata una e-mail, dopo diverso tempo, che vi avvisa che spediranno il router "SamKnows Whitebox"
- quando riceverete il pacco a casa: troverete al suo interno un cavo di alimentazione, il whitebox e un cavo ethernet
- seguite le istruzioni scritte sul foglietto, sono molto semplici
- collegate i fili e il gioco è fatto, non dovete fare altro e non dovete cambiare le impostazioni del vostro router o access point
- per controllare le statistiche della vostra connessione basta andare sul sito https://reporting.samknows.com/index.php
- qui potete controllare ogni cosa : downstream, website load times, latency, packet loss, failed web request, upstream, RTP Jitter e altro ancora
- le statistiche sono fatte giornalmente, dopo un mese vi sarete fatti un idea della vostra connessione, controllando i semplici grafici.


Questa è una bella iniziativa soprattutto per chi ha problemi di connessione, può tenere sotto controllo l'andamento generale della propria linea ADSL e nel caso si riscontrino problemi o delle grosse differenze rispetto a quanto ci ha promesso il nostro provider, possiamo usare queste statistiche come prove della scarsa qualità del servizio offerto.

Io lo uso e non ho nessuno problema di rallentamento, le statistiche vengono prese in maniera anonima e senza appesantire in alcun modo la propria linea casalinga (anche in ufficio si può usare) e stando molto tempo fuori casa, posso monitorare l'andamento della mia linea anche non stando direttamente sul posto.
In più si aiuta a migliorare, almeno si spera, il servizio internet, cosa che in Italia è veramente scadente, almeno rispetto alle altre parti del mondo.

Per qualsiasi domanda, lasciate un commento in fondo al post o sulla pagina del Blog di Facebook

venerdì 24 febbraio 2012

Mancinismo, genialità creativa

Due mondi diversi
LRRTM1 è il responsabile, secondo gli scienziati della Oxford University, dell'essere mancini o destrorsi.
E' un gene che oltre a determinare con quale mano scriviamo è collegato anche al rischio di sviluppare malattie mentali quali la schizofrenia.
Lo studio è del 2007, pubblicato su Molecular Psychiatry, nell'articolo si legge che LRRTM1 si occupa di controllare quale emisfero del cervello è preposto all'uso di determinati funzioni, come il linguaggio, la scrittura e le nostre emozioni.

Come sono divisi gli emisferi del cervello nei mancini e nei destrorsi?
Nei destrorsi, l'emisfero sinistro gestisce la parola e il linguaggio, mentre quello destro controlla le emozioni e l'attività onirica, questo vale per almeno il 98% dei destrimani.
Nei mancini, che sono circa il 10% della popolazione, accade il contrario.
Dopo i 36 mesi di vita di un bambino avviene un processo che viene chiamato lateralizzazione, inizia con lo sviluppo del linguaggio e si conclude verso i 4 anni. Le cause della lateralizzazione non sono ancora chiarite, anche se come detto in precedenza può dipendere proprio dal gene LRRTM1.

Mancinismo contrastato
Il mancinismo contrastato è quella pratica svolta molto spesso da insegnanti o genitori, che obbliga il bambino mancino a scrivere con la mano destra, mentre nella sua natura è normale scrivere con la mano sinistra.
Il fatto è alimentato da credenze popolari e da una grave ignoranza riguardo il mancinismo. Una volta si sentiva spesso dire che la mano sinistra era la mano del diavolo e altre dicerie e leggende, derivate dal fatto che il mancino si trova spesso svantaggiato nella vita di tutti i giorni e quindi visto in maniera negativa dagli altri.
L'obbligare un mancino a scrivere con la mano destra causa gravi e noti problemi a livello cerebrale come attività motoria scoordinata e probabile alterazione della personalità.
Infatti un prerequisito importante per l'attività motoria è la lateralizzazione, dove uno dei due lati del cervello prevale sull'altro, ciò permette di avere un miglior controllo dei movimenti di un lato del corpo (quello opposto all'emisfero cerebrale prevalente).
In molti casi si vedono si vedono bambini ambidestri che hanno incertezza nei movimenti, ciò dovuto alla non specializzazione di un solo lato del cervello.

Mitico Flanders

Ambidestri
Gli ambidestri sono il 4% della popolazione mondiale e sono un caso di bilateralizzazione latente del cervello,  cioè non hanno un emisfero predominante, ma riescono a sfruttare tutte e due le parti del corpo in maniera eguale.
Sono avvantaggiati nello sport e nella scrittura multiculturale o speculare, usando la mano destra nella scrittura occidentale(da sinistra verso destra) e la mano sinistra in quella orientale (da destra verso sinistra).

Mancinismo nella storia e nella vita di tutti i giorni
Sin dalla preistoria fino ad oggi la percentuale di mancini è rimasta la stessa, il 10% della popolazione nell'età della glaciazione era mancina, cosa che è rimasta inalterata fino a giorni nostri.
Secondo gli scienziati e secondo molti antropologi, questa costante dipende dal fatto che i mancini hanno molti vantaggi nel rapporto diretto con i destrorsi, come nei combattimenti e nello sport.
Nella scherma, nel pugilato e nel tennis c'è una grande percentuale di mancini, essi sono avvantaggiati perché fanno movimenti del corpo non previsti dagli avversari destrorsi.
Uno schermidore non si aspetta un affondo proveniente dalla destra, perché nella maggior parte dei casi si allena con avversari che usano la sua stessa mano per impugnare la spada, stessa cosa nel pugilato e negli altri sport dove ci sono sfide dirette.
Nell'hockey su ghiaccio per esempio, i mancini sono più dei destrimani, anche perché spesso i giocatori destrorsi impugnano il bastone con la mano sinistra, per vedere con quale mano si impugna il bastone, basta vedere nell'impugnatura quale delle due mani è posta più in basso.

Mancini più ricchi
Secondo uno studio svolto dalla Bristol University e dall'Imperial College London, eseguito su un campione di dodicimila bambini, gli scienziati hanno seguito la crescita dei bambini dalla nascita fino ai 14 anni d'età, scoprendo che i risultati scolastici dagli 11 ai 14 anni, inerenti il QI, fossero inferiori rispetto a quelli destrorsi.
Un altro test svolto dall'University College Dublin. svolto su diciottomila uomini e donne trentenni, ha dimostrato che i mancini guadagnano il 5% in più rispetto ai destrimani.
Difatti c'è questa credenza del pensare che i mancini sia più creativi e geniali della controparte destrorsa, che invece si dice essere più razionale e schematica, quindi avvantaggiata nelle faccende di calcolo ed esecuzione di compiti ben precisi.
Einstein, il classico mancino-genio
Tra i mancini più famosi ricordiamo: Albert Einstein, Leonardo da Vinci, Giulio Cesare, Michelangelo, Raffaello, Aristotele, Nietzsche, Alessandro Magno, Napoleone Bonaparte, Picasso, Beethoven.

Il professor Carol Propper, autore dello studio di Bristol, dichiara che il risultato della ricerca sfata il mito del mancino-genio. La differenza dei risultati scolastici, tra destrorsi e mancini, è correlata al fatto che quest'ultimi si trovano svantaggiati in un mondo fatto per persone che usano la mano destra per compiere le azioni più comuni e quindi subiscono maggiori traumi durante la crescita, cosa che non accade ai destrimani che si trovano a loro agio in ogni situazione.Basti solo pensare a come un mancino è costretto a scrivere, tenendo la mano in una posizione innaturale per poter vedere cosa sta scrivendo.

Il Dr Kevin Denny, autore dello studio di Dublino ha asserito che una sezione dei due emisferi del cervello sia più larga negli uomini mancini, favorendo una maggiore capacità di comunicazione "Non sappiamo con certezza come ciò avvenga, ma il corpo calloso - una struttura centrale composta da circa 250 milioni di fibre nervose che collegano i due emisferi, nei mancini e negli ambidestri esso contiene circa 30 milioni di fibre in più rispetto ai destrorsi, dunque lo scambio può avvenire molto più rapidamente - negli uomini mancini o nelle mancine è significativamente più grande che non nei destrorsi sia che essi siano uomini o donne".

Svantaggi
Obama, anche lui mancino
Le persone mancine possono sperimentare difficoltà nella vita quotidiana dato che alcuni oggetti sono concepiti per i manodestri. Con un po' di esercizio però i mancini possono adattarsi al loro uso. Uno dei primi oggetti che un bambino mancino affronta nell'infanzia, sono le forbici: tagliare un foglio di carta con delle forbici per manodestri può rivelarsi un'azione scoraggiante. Ciò è dovuto all'allontanamento delle lame al momento del taglio. Problemi simili vengono affrontati con apriscatole e coltelli a lama asimmetrica. Infine le penne stilografiche con l'inclinazione del pennino, possono creare non pochi grattacapi ai mancini. Oggigiorno è possibile trovare nei negozi specializzati* utensili disegnati appositamente per i mancini. La maggior parte delle periferiche dei computer invece sono configurabili per essere usate dai mancini. Ad esempio il mouse ha in generale una forma simmetrica e l'uso del tasto destro può essere invertito cambiando i parametri nel sistema operativo.Scrivere con la mano sinistra può essere problematico in occidente, visto che si rischia di macchiare il foglio passando la mano sull'inchiostro appena steso, oppure si possono incontrare problemi con i raccoglitori ad anelli. Invece, nelle culture in cui si scrive da destra a sinistra, come quelle araba, ebraica e giapponese (se si scrive dall'alto verso il basso, si prosegue da destra verso sinistra), i mancini sono avvantaggiati. Per quanto riguarda invece gli strumenti musicali, i musicisti mancini che suonano strumenti a corda tengono lo strumento in posizione opposta (quindi con il manico rivolto verso destra) ed utilizzano le mani in maniera altrettanto opposta rispetto ai manodestri, utilizzando quindi la mano sinistra per pizzicare le corde e la destra per premerle sul manico ed ottenere i vari accordi. Inoltre le corde dello strumento sono montate nell'ordine inverso, per far sì che le tablature combacino con quelle per manodestri.
Tastiera per mancini

Vantaggi 
Alcune teorie vorrebbero che i mancini siano più creativi e abbiano una miglior padronanza del corpo e della memoria. Ciò sembra confermato dal fatto che molti personaggi famosi erano o sono mancini. Queste teorie nascono probabilmente da studi effettuati sulla laterizzazione delle funzioni cerebrali negli emisferi cerebrali, effettuate inizialmente da M.S.Gazzaniga Con questi studi si è constatato ad esempio che l'emisfero sinistro è sede del linguaggio e del pensiero logico, mentre l'emisfero destro è sede delle emozioni, della creatività, della percezione dello spazio, dell'immaginazione e della capacità di cogliere la realtà nel suo insieme, anziché scomporla nei diversi elementi (i mancini infatti sviluppano maggiormente l'emisfero destro e viceversa). Secondo queste teorie ai mancini, in generale, risulta più semplice pensare per immagini, invece che per concetti: l'apprendimento di un testo avviene grazie alla memoria visiva, al ricordo d'insieme della pagina, acquisendo di conseguenza una visione generale dell'argomento, piuttosto che dei singoli passaggi. Sempre secondo queste teorie i mancini sarebbero più portati per il disegno e le attività artistiche.
Una ricerca australiana ha dimostrato tempo fa che i mancini sono per esempio più abili nei videogiochi. È interessante anche sapere che tra i mancini colpiti da ictus cerebrale, solo una minima percentuale perde l’uso della parola, poiché l'accidente in genere colpisce prevalentemente l’emisfero sinistro del cervello.
(cit. Wikipedia)

Infine vi lascio ad una curiosa notizia tratta da Focus che riguarda gli animali, ebbene si anche i vostri piccoli amici si distinguono tra destrorsi e mancini.

Cani destri, gatti mancini...E assassini sinistri

mercoledì 22 febbraio 2012

Slot machine e Stato italiano


Sappiamo tutti cosa sono le Slot Machine: inserisci la moneta o la banconota, tiri la manovella e scorrono 3 file di immagini che secondo diverse combinazioni danno dei premi più o meno elevati.

Detto questo, sappiamo anche che lo stato prende una percentuale degli introiti di quanto viene speso dall'utente di tali macchine: ora come ora lo stato prende il 17% degli introiti totali, il 79% è per le vincite dei giocatori, il restante 4% è incassato dagli esercenti e dalle proprietarie delle slot machine.

Perché lo stato incentiva il gioco d'azzardo ?
Semplice, il gioco genera enormi introiti diretti, cioè non derivati dalle tasse, ma prende la sua fetta di guadagno senza passare dal 730.
I guadagni sono costanti : il gioco d'azzardo è una macchina sforna soldi che non si ferma mai neanche in periodo di crisi, anzi in questi momenti da il meglio di sé, ma di questo parlerò più avanti.

Dove sono dislocate ?
Si possono trovare in qualsiasi luogo pubblico (considero anche i gratta e vinci, i video poker e ogni sorta di gioco d'azzardo automatico), casinó, sale bingo, bar, ristoranti, autogrill, supermercati, stazioni dei treni, metropolitane, tabaccai Poste e quant'altro .


Chi può giocarci ?
Chiunque, in realtà non dovrebbe succedere che minorenni possano giocarci, ma di fatto è quanto accade, basta girare per diversi locali e vedere ragazzini, anche delle scuole medie inferiori, giocare prima di entrare in classe la mattina o dopo l'uscita di scuola .

Quanto si vince o meglio, si può vincere ?
I jackpot e le vincite variano moltissimo da gioco e gioco, con le slot machine si può vincere da pochi euro a più di 100.000 €, se si riesce a fare la combinazione che ti permette di vincere i soldi di tutte le slot del casino o della sala bingo dove si sta giocando. Il Superenalotto lo conosciamo un po' tutti e la televisione o addirittura i cartelloni pubblicitari posti in ogni città ci ricordano ogni giorno a quanto ammonta il monte premi di milioni di euro .


Dove sta il problema sociale, morale ed economico ?
La questione è molto complessa e va affrontata su vari aspetti.
La cosa che mi fa più specie è la pubblicità e gli incentivi statali al gioco.
Uno stato dove sulla propria costituzione ha scritto "Repubblica fondata sul lavoro" non può invogliare il popolo a giocare e rischiare con perdita quasi certa (perché le percentuali di probabilità di vincita sono molto più basse di quelle di perdita).
Lo stato deve incentivare le persone a pensare alla famiglia, a cercarsi un lavoro se non si ha, a darsi da fare per migliorare il proprio status sociale, non giocandosi lo stipendio al videopoker,
ma comprando ad esempio una macchina che inquini poco e consumi poco, libri per i figli o risparmiare i soldi per il futuro in investimenti sicuri e durevoli per il bene della propria famiglia e dell'economia .
In un periodo di crisi come quello che viviamo adesso, lo stato e le 10 grandi del gioco d'azzardo in Italia, si stanno esaltando, se notate sono usciti decine di giochini diversi, per citarne alcuni:
- gratta e vinci
- l'ultimo mercoledì del mese si vince tutto al Superenalotto
- scommesse sportive e non solo
- win for life

Tutto questo fermento in questo tipo di giochi è proprio incentivato dalla crisi economica, dove la povera gente vede come unica salvezza la vincita milionaria, che ti risolve i problemi in un attimo.
Non c'è più grossa infamia che illudere chi è indifeso e senza speranze.
Non è solo un problema morale, ma anche socio-economico, relativo alle spese che aggravano sullo stato per i costi sociali, facciamo un esempio pratico.
Io gioco 100 euro alle slot, mettiamo caso che perda tutta la mia giocata e quindi quei 100 euro andranno spartiti tra stato, esercente e altri probabili giocatori che però non hanno la minima certezza di poter vincere,
comunque sia, io quei 100 euro invece di averli giocati e persi totalmente, li avessi spesi 50 per comprare un vestito 30 per fare un po' di spesa al supermercato e i restanti in medicine.
Innanzitutto cosi facendo si genera domanda a livello aggregato e quindi essenzialmente si genera richiesta di lavoro, secondo poi le imposte, le tasse e l'iva pagate da me e dalle società dove ho fatto la spesa, vengono incassate dallo stato e quindi aumentano le entrate fiscali, tutto questo giro di soldi favorisce un circolo virtuoso dell'economia e quindi una crescita del PIL.
Quegli 80 miliardi che si spendono all'anno sono soldi che escono dal flusso dell'economia, perchè nella maggior parte dei casi vanno in tasca a coloro che detengono il monopolio del gioco d'azzardo in Italia, le 10 grandi società :
Ma vediamo quali sono le concessionarie. In prima fila Lottomatica e Snai, le uniche totalmente made in Italy. La prima è al 60 per cento della De Agostini Spa controllata a sua volta dalla B&D di Marco Drago e C, holding della storica famiglia Boroli. La Snai ha avuto un azionariato più diffuso e dopo gli ultimi cambiamenti di asset è controllata da due fondi di private equity che fanno capo uno alla famiglia Bonomi, l'altro a istituti bancari e assicurativi italiani. Sulla Snai c'è in corso un'Opa. Le altre otto, invece, presentano azionariati in parte o del tutto protetti da sedi estere. La Cogetech è di proprietà della Cogemat, Spa di proprietà al 71 per cento della OI Games 2 con sede a Lussemburgo. Gamenet è al 42 per cento (quota di maggioranza) della Tcp Eurinvest, sede Lussemburgo. Hbg è al 99 per cento di proprietà della lussembrughese Karal: solo l'1 per cento è di proprietà di un italiano, Antonio Porsia (che è anche l'ad), imprenditore definito dalla stampa finanziaria il nuovo numero uno delle sale da gioco. Il gruppo delle "lussemburghesi" è chiuso dalla Sisal, al 97 per cento della Sisal Holding finanziaria, Spa al 100 per cento della Gaming Invest, sede nel granducato.Ci sono poi le società spagnole: Codere, al 100 per cento del gruppo Codere Internacional, e Cirsa di Cirsa international Gaming Corporation. Le altre due concessionarie sono G. Matica - al 95 per cento della Telcos, una srl con 126 mila euro di utile che è controllata per il 52 per cento dalla Almaviva Technologies (altra srl della famiglia Tripi) e per il 37 per cento della Interfines Ag, sede legale Zurigo - e Atlantis, oggi sostituita da B Plus Giocolegale limited, che ha la sede principale a Londra con 68 dipendenti e una "sede secondaria" a Roma. 
(fonte Repubblica.it)

Questo è uno dei tanti motivi per cui la nostra economia sta andando così male.


Come si puo arginare questa piaga sociale?
Negli Stati Uniti il gioco d'azzardo è molto centralizzato, per andare a giocare alle slot machine, per tentare la fortuna spendendo i propri guadagni, si va nelle sale bingo, nei casinò e nelle sale da gioco legalizzate.
Questo rende la possibilità al gioco molto più controllata e meno diramata nello strato sociale di tutti i giorni, ciò significa che non ci troveremmo la possibilità di giocare in ogni luogo pubblico, ma solo in appositi spazi e luoghi adibiti a ciò, posizionati nella maggior parte dei casi in zone fuori città o città casinò, basti vedere Las Vegas.
Non legalizzare il gioco porterebbe ad un aumento del mercato nero, un po' come accade con la prostituzione, qualcuno potrebbe dire che vale lo stesso per le droghe leggere, infatti è una questione molto spinosa dove ognuno dice la sua, ma non si arriva mai ad una conclusione reale.
L'incentivo al gioco, la fruizione su larga scala e la sua ramificazione in ogni luogo pubblico, sono il vero problema da evitare, le slot machine e tutti i suoi derivati devono essere poste solo in luoghi come casinò o sale da gioco, lontane dai luoghi frequentati tutti i giorni, in posti isolati fuori città difficili da raggiungere da chiunque, questo, ovviamente, non porterebbe alla soluzione del problema della dipendenza da gioco che è impossibile da prevenire(per risolvere ciò ci dovrebbe essere uno stato che ti istruisca e ti guidi nella risoluzione del tuo problema mentale), ma porta un maggiore controllo dei giocatori e una disincentivazione al gioco d'azzardo.

La dipendenza costa a tutti
Le persone dipendenti dal gioco che buttano gli stipendi o le pensioni,  che perdono 1500 euro nelle slot e che hanno una famiglia e  devono mandare i figli a scuola, dal medico, comprare da mangiare, da vestirsi .
Quando poi non hanno più i soldi per tutte le spese necessarie cosa fanno? Vanno dallo stato e chiedono aiuto, perché non si possono pagare vestiti, cibo e medicine, prima che possano ricevere degli aiuti concreti devono passare attraverso pratiche burocratiche che alla fine dei conti allo stato vengono a costare più di quei 1500 euro persi dal giocatore.
Fra qualche anno ci troveremmo a dover pagare i danni creati dal gioco d'azzardo e con questa crisi saranno altri i problemi che andranno ad aggravare le casse dello stato e le tasche degli italiani che pagano le tasse.
Per non parlare di persone che si indebitano con gli usurai e che alla fine non riescono a ripagare, quindi un aumento della delinquenza, già incentivata dal gioco stesso dove la mafia ha già messo le mani, tutto questo potrebbe essere evitato se lo stato disincentivasse il gioco e se le persone fossero più controllate quando giocano d'azzardo. Spero solo che qualcuno si svegli e fermi tutto, prima di trovarci a dover raccogliere con il cucchiaio ciò che resta dell' Italia.


Per concludere vi rimando a questo speciale di Report, dove si parla proprio della maxi multa di 2,5 MLD di euro ai danni di concessionari di slot machine, guardate anche questo video molto interessante : I Biscazzieri.

mercoledì 15 febbraio 2012

Jailbreak iPhone 4s e iPad 2 con iOS 5

Oggi vi voglio spiegare come fare il Jailbreak al vostro gioiellino, così potrete sfruttare appieno tutte le sue potenzialità.

Iniziamo:

1 -Scaricate Absinthe da:
Absinthe 0.3 Mac             Mirror 1
Absinthe 0.3 Windows      Mirror 1 
Absinthe 0.3 Linux            Mirror 1     

GUIDA MAC

2 -Doppio click sul file appena scaricato e fate partire l'applicazione Absinthe



3 -Appena connettete il vostro iPhone al Mac ricordatevi di rimuovere ogni codice di sblocco (il codice che digitiamo per sbloccare il telefono quando va in blocco) o qualsiasi settaggio del VPN  che abbiamo precedentemente impostato nel telefono.




4 -Cliccate sul pulsante Jailbreak per far partire la procedura




5 -L'applicazione passerà attraverso vari step prima di completare la procedura : diversi riavvii, attesa per il riavvio, invio dei dati per inizializzare il telefono e cosi via, attendete con pazienza e non toccate nulla.

6 -Sarete informati che il Jailbreak è quasi a compimento 


7 -Ora controllate sul vostro telefono tra le icone è presente quella di Absinthe, cercate in ogni pagina del telefono se non la trovate, è come quella in foto (teschio-melato, contorno verde, sfondo nero). Premeteci sopra, dopo un po' apparirà il logo di Cydia, bene ora avete il vostro telefono bello come prima, ma con un infinità di personalizzazioni disponibili.




7bis - Se avete dei problemi di connessione, perchè il server di Cydia è fuori uso e quindi vi da errore, andate su Impostazioni, settate il VPN su ON, vi darà comunque errore, ma dopo un minuto il device si riavvierà con Cydia nella springboard (dove si trovano tutte le icone delle applicazioni).




GUIDA PC-WINDOWS

2 -Doppio click sul file appena scaricato e fate partire l'applicazione Absinthe



3 -Appena connettete il vostro iPhone al PC ricordatevi di rimuovere ogni codice di sblocco (il codice che digitiamo per sbloccare il telefono quando va in blocco) o qualsiasi settaggio del VPN  che abbiamo precedentemente impostato nel telefono.







4 -Cliccate sul pulsante Jailbreak per far partire la procedura

5 -L'applicazione passerà attraverso vari step prima di completare la procedura : diversi riavvii, attesa per il riavvio, invio dei dati per inizializzare il telefono e cosi via, attendete con pazienza e non toccate nulla.

6 -Sarete informati che il Jailbreak è quasi a compimento 


7 -Ora controllate sul vostro telefono tra le icone è presente quella di Absinthe, cercate in ogni pagina del telefono se non la trovate, è come quella in foto (teschio-melato, contorno verde, sfondo nero). Premeteci sopra, dopo un po' apparirà il logo di Cydia, bene ora avete il vostro telefono bello come prima, ma con un infinità di personalizzazioni disponibili.




7bis - Se avete dei problemi di connessione, perchè il server di Cydia è fuori uso e quindi vi da errore, andate su Impostazioni, settate il VPN su ON, vi darà comunque errore, ma dopo un minuto il device si riavvierà con Cydia nella springboard (dove si trovano tutte le icone delle applicazioni).






Io stesso ho effettuato questa procedura passo-passo e non ho avuto nessun tipo di problema, vi ricordo che dovete essere connessi ad internet per completare la procedura, per permettere di scaricare Cydia.
Buon Jailbreak a tutti.

martedì 14 febbraio 2012

Clonare carte di credito attraverso i vestiti


Tirate fuori la carta di credito e capovolgetela.


Se sul lato posteriore c'è un contrassegno con la dicitura "Paypass" , "Blink" , un triangolo con archi nidificati al suo interno ( il simbolo universale per i dati senza fili)  o altre icone oscure, allora questo tipo di carta è vulnerabile agli attacchi di hacker-borseggiatori, almeno è quanto dice Kristin Paget.
Come ha mostrato su un palcoscenico di Washington , si possono leggere tutti i dati di cui si hanno bisogno per fare una transazione fraudolenta, con attrezzature che costano poche centinaia di euro,  e farlo in maniera "invisibile" attraverso il portafogli, la borsa o le tasche.

Alla conferenza di hacker Shmoocon, Paget era intenzionata a dimostrare in maniera indiscutibile ciò che gli hacker sanno da molto tempo e che invece il settore delle carte di credito ha ripetutamente minimizzato e negato: la tecnologia RFID può essere comoda e a buon mercato, ma allo stesso tempo aumenta il rischio di transazioni fraudolente .
Con un lettore di carte di credito RFID Vivotech comprato su ebay per 50 dollari, Paget con un solo passaggio ha ottenuto, grazie alla collaborazione di un volontario salito sul palco, il numero della carta, la data di scadenza, e il numero CVV usato per le transazioni "contactless" cioè per pagamenti al telefono o su internet.

Subito dopo, ha usato un macchinario da 300 dollari per clonare i dati della carta di credito usata in precedenza, in una nuova carta di credito vuota. Dopo con un accessorio per l'iPhone, che permette a chiunque di strisciare una carta e ricevere i pagamenti, si è accreditata 15 dollari, che stavano sulla carta del volontario, usando la nuova carta contraffatta che aveva appena creato.
Ha anche dato 20 dollari in contanti al ragazzo che era salito sul palco, (per evitare ogni accusa di frode illegale).

Se qualcuno ancora dubitasse che il trucco funzioni, Paget ha accidentalmente fatto apparire per un attimo il numero della carta di credito del volontario sullo schermo di fronte al pubblico formato da centinaia di hacker e ricarcatori di sicurezza. "Eri intenzionato ad annullare quella scheda, vero?". Ha aggiunto un po' imbarazzata.

Carte contactless sono molto più comuni di quanto  protrebbe sembrare: secondo l'associazione Smart Card, sono in circolazione circa 100 milioni di carte RFID-enabled.
Visa chiama il suo sitema payWave, MasterCard PayPass, Discover Zip e American Express la chiama Expresspay .
Facendo un alzata di mano tra il pubblico di Shmoocon lì presente, diverse centinaia di partecipanti avevano la carta contactless e circa un quarto di coloro che non sapevano che tipo di carta avessero, fino a quando non hanno controllato .

Paget, un noto ricercatore per la sicurezza per la Recursion Ventures, che era conosciuto come Christopher Page, fino a quando non ha cambiato sesso lo scorso maggio, usava un semplice metodo per il suo hackeraggio: simulando un POS (point-of-sale) tra la  contactless e il suo lettore di carte RFID .
In una pratica versione del raggiro, Paget, dice, un truffatore potrebbe semplicemente sbattere contro la vittima con quel lettore in una tasca del cappotto e avviare la scansione del segnale RFID in maniera invisibile attraverso la pelle del portafogli o la stoffa dei pantaloni.
Paget ha letto la carta che si trovava nel portafogli del giornalista attraverso la tasca posteriore senza neanche toccarlo e con successo ha ottenuto tutte le informazioni contenute nella carta di credito.

Lo schema, Paget fa notare, non comporta alcun bug nascosto nel sistema, ma piuttosto  che qualsiasi lettore RFID in commercio sia in grado di leggere i dati da una carta con la stessa facilità di un dispositivo POS che si trova in qualsiasi negozio. "Qualsiasi cifratutra o altra garanzia ci possa essere, non importa" dice. "Il lettore sputa fuori solo il numero come se fossi il punto vendita del terminale, il che è totalmente stupido. Questo è un trucco terribilmente semplice, ma funziona."

Il tipo di attaccao, ha dimostrato Paget, è tutt'altro che nuovo. L'industria della sicurezza sapeva sin dal 2006 che le carte di credito contactless possono essere lette in modalità wireless senza conoscere il propietario. Ma nelle versioni attuali delle carte, il nome dell'utente, il PIN e le tre cifre CVV sul retro della carta non sono inclusi nella modalità senza fili, quelle che l'industria sostiene è che il tipo di attacco non è molto pratico.

Randy Vanderhoof, direttore esecutivo del gruppo industriale della Smart Card Alliance, sottolinea che, nonostante le precendenti ricerche riguardo gli attacchi wireless, non sono mai stati segnalati reali pericoli riguardo questo tipo di frode. "Abbiamo sei anni di storia, cento milioni di utenti di questo genere di carta di credito e non abbiamo mai visto casi documentati di questo tipo di transiazioni fraudolente. Il motivo per cui credo che sia solo un caso a se stante, è che  per un criminale sia molto difficile monetizzare  questo tipo di frode", dice Vanderhoof. "La premessa che questa sia una nuova minaccia è assolutamente falsa e non è supportata dalla dimostrazione [di Paget]".

Infatti, le carte contactless non offrono un sistema di sicurezza come le carte tradizionali: oltre alle 16 cifre e la data di scadenza della carta, le carte sono impostate per offrire il codice CVV una sola volta per ogni scansione. I codici possono essere utilizzati per una sola transazione e devono essere utilizzati secondo l'ordine in cui sono generati. Se un processore di pagamento rileva operazioni multiple con lo stesso codice o se i codici sono utilizzati nell'ordine sbagliato, si disabilita la scheda. Così se un truffatore di carte contactless puo usare una solo volta il codice rubato e se la vittima utilizza di nuovo la scheda prima che il ladro abbia tempo di effetturare un pagamento fraudolento, tutte le transazioni sulla carta vengono bloccate.

"La verità è che i consumatori dovrebbero abbracciare questa nuova tecnologia perchè li renderebbe più sicuri".
dice Vanderhoof. "Gli sforzi per cercare di screditare l'uso della tecnologia dei chip nelle carte è solo per rendere gli utenti della  tecnologia già esistente più vulnerabili."

Paget dice che il cambio di CVV ogni volta significa solo che il truffatore avrebbe bisogno di rubare a più vitttime piuttosto che defraudare una singola vittima più volte. Il truffatore potrebbe stare in una stazione affollata, per esempio, leggendo i numeri di carta di molti passanti e inviandoli ad un complice che effettua il resto del sistema di frode in tempo reale. "Invece di una persona che vede molte transazioni fraudelnte sul proprio conto, si avrebbero una cinquantina di persone che vedono una sola transazione sulla propria carta e forse non ne accorgerebbero neanche".
"L'industria delle carte di credito dice che questo non è possibile, ma le informazioni che ti stanno dando non sono complete. Ho bisogno di dimostrare sul palco e provare che quello che dico è vero, così che loro debbano accettare la realtà dei problemi ."

Ora come si risolvono i problemi? Forse la soluzione più semplice, Paget consiglia, è quella di friggere  il chip RFID della tua carta di credito nel forno a microonde. Questa, però, è una cosa più complessa di quanto possa sembrare. "Tre secondi nel forno a microonde si distrugge il chip, cinque secondi e si brucia "

L'azienda di Paget ha lavorato ad una solizione più sofisticata: una carta di credito a forma di dispositivo di protezione conosciuto come GuardBunny, si infila nel portafogli insieme alle altre carte e cosi blocca qualsiasi potenziale truffatore  RFID. Paget dice che il dispositivo, che rimane un prototipo e non ha ancora una tabella di marcia per la vendita, blocca i segnali RFID in maniera molto più efficace di quanto fanno le schermature dei portafogli oggi in commercio. Si trovano disponibili in commercio carte o passaporti che bloccano il segnale RFID semplicemente con uno scudo di alluminio o acciaio . Guardbunny al contrario, riflette il segnale RFID del lettore tramite i suoi chip e  oscura il segnale radio in maniera efficace.
Ciò significa che anche i più potenti lettori RFID, probabilmente, non riescono a raccogliere i segnali delle carte nelle vicinanze.

Meglio ancora, quando Guardbunny rileva il segnale di un elttore RFID, emette un suono acuto e un bagliore dagli occhi dell'icona a forma di coniglio, per avvertire di eventuali borseggiatori contactless nelle vicinanze.

Paget ammette che alcuni lettori più potenti potrebbero aggirare la protezione del Guardbunny. " Si può sconfiggere questa cosa. Ma si tratta di costruire il propio lettore personale" dice. "Questo è molto meglio contro i cattivi ragazzi, che spendere 50 dollari su eBay."

mercoledì 8 febbraio 2012

Pneumatici da neve



Il Re dell'under 7
Quando la temperatura scende sotto i 7° centigradi, questi pneumatici danno il massimo, chiamate anche gomme termiche perché si scaldano molto più in fretta degli pneumatici estivi e a temperature ambientali rigide riescono a mantenere la giusta temperatura d'esercizio e quindi hanno sempre il giusto grip su suolo molto freddo.

Come riconoscerle
Hanno il simbolo di un fiocco di neve e la scritta M + S o M & S (Mud and snow , fango e neve), sulla spalla .

Cosa le rende cosi performanti in inverno
La loro mescola differisce da quella degli pneumatici estivi:
gomma più morbida o gomma termica, ricca di silice, che permette di avere una buona aderenza anche a basse temperature. Al contrario delle altre coperture, questi pneumatici hanno la particolarità di entrare più facilmente e velocemente in temperatura di esercizio e, mantenendo una elevata elasticità dei tasselli, permettono un attrito sufficiente alla guida su fondi a bassa temperatura, che comunque dovrà essere sempre particolarmente attenta;


battistrada ricco di lamelle e caratterizzato da disegni specifici: l'aderenza su superfici innevate o fangose è ottenuta grazie al particolare disegno dei tasselli, molto più pronunciati del solito e muniti di speciali lamelle, le quali si riempiono di neve, dato che il legame neve con neve è più forte del legame gomma con neve riescono ad "aggrapparsi" al fondo stradale, inoltre sono muniti di molti e profondi canali tra i vari tasselli, in modo da drenare una elevata quantità d'acqua.

Vale la pena acquistare pneumatici invernali ? 

Gli pneumatici invernali costano circa il 10-15% in più rispetto a quelli estivi, anche se ci molte sottomarche che vendono ottimi prodotti a prezzi molto simili a quelli degli pneumatici standard.
Bisogna anche dire che comprando un treno di pneumatici invernali e uno di pneumatici estivi, si hanno due treni sempre a disposizione, quelli invernali verranno usati solo per 5 mesi l'anno mentre quelli estivi per 7 mesi, questo comporta un prolungamento della vita e della durata nel tempo delle gomme.
Anche se, dopo 3 anni è comunque meglio cambiare pneumatico perché le gomme non rendono più le stesse prestazioni garantite dalla casa produttrice, il tempo indurisce le gomme e le rende meno performanti.
Cambiare pneumatici due volte l'anno non è un grande peso, avere l'auto prestante tutto l'anno non ha prezzo .
C'è addirittura chi usa pneumatici invernali tutto l'anno, io lo sconsiglio per diversi fattori:
primo fra tutti l'eccessivo consumo durante l'estate, dove l'asfalto può raggiungere temperature superiori ai 40° , cosa che logora in maniera repentina le gomme termiche
le prestazioni non sempre sono cosi ottimali come si crede, si rischia addirittura di avere un aumento di pressione del pneumatico e di conseguenza un rischio di rottura o persino esplosione
è vero anche che se si fanno pochi chilometri all'anno, ad esempio sotto i 20.000, si potrebbe pensare a quest'opzione.

Conclusioni


Cosa che non smetto mai di ricordare è :
nessun sistema di sicurezza (ABS , ESP , VSA etc.), nessun pneumatico super-performante, nessun assetto da "competizione" rendono l'auto un giocattolo con cui farci quello che vogliamo.
Bisogna sempre ricordare che si guida un bisonte da più di una tonnellata in alcuni casi anche due, che ha si decine di sistemi controllati dalla centralina, ma che non ci rende immuni da ciò che ci circonda.
Il miglior sistema di sicurezza è la prudenza del pilota, il buon senso e l'esperienza riducono la possibilità di sbagliare, ma non ti rendono impeccabile.
Quindi state attenti li fuori e ricordate che non siete da soli che l'errore di uno può avere ripercussioni su tanti altri innocenti.

Catene da neve



Le catene da neve, per molti sono un oggetto misterioso e sconosciuto, per altri un rompicapo da perderci mezz'ora e un po' di pelle delle dita .
Le catene da neve, in realtà, sono un oggetto importante al livello delle cinture di sicurezza, una cosa che tutti noi dovremmo anzi, dobbiamo avere sempre con noi in automobile, primo perché per legge è obbligatorio tenerle a bordo nel periodo invernale e secondo perché ti permettono di poter girare in strada anche se si verifica una bufera di neve .

Diverse vetture sono definite "non catenabili" e se non si vogliono montare i pneumatici invernali , come si fa ?
Esistono valide alternative alle classiche catene "sbuccia dita" , quasi tutte le più grandi case produttrici offrono catene più sottili e quindi teoricamente montabili su questo tipo di vetture .
Il motivo per cui alcune auto non sono catenabili è dovuto al fatto che ormai quasi tutte le auto montano sistemi ABS, di controllo della trazione , controllo pressione pneumatici e tanti altri sistemi di sicurezza , molte volte le catene possono dare intralcio a tutto questo groviglio di tecnologia e quindi causare danni persino alle parti meccaniche. Il consiglio resta sempre montare gomme da neve, che evitano ogni sorta di problema e migliorano in maniera considerevole la tenuta di strada a basse temperature anche quando non c'è ghiaccio o neve .


Difficoltà di montaggio e scelta 
È certo che non sono semplicissime da montare, soprattuto le meno costose e non è un lavoro da fare per chi non vuole spezzarsi le unghie, ma non serve neanche essere ingegneri per riuscirci .
Le classiche e meno costose si trovane bene o male dappertutto (tranne quando servono davvero ).
Seguendo le istruzioni e facendo delle prove senza ruota: poggiando le catene a terra e agganciando le varie parti per vedere cosa verra fuori alla fine, è un buon consiglio per tutti.
Da qualche tempo sono usciti fuori i cosiddetti "ragni", in pratica si monta un disco al mozzo del cerchione ( lavoro fatto in officina ) poi vanno inserite le varie zampe al centro, agganciate e il gioco è fatto , il disco si può tenere anche senza zampe , per velocizzare la manovra di montaggio da parte del guidatore nel momento del bisogno quando c'è neve .
Il prezzo di questi ultimi siatemi ha un prezzo abbastanza elevato si aggira intorno ai 400 euro a coppia, ma garantiscono una tenuta di strada su neve a dir poco perfetta .
Cosa fondamentale da ricordare che tutti i prodotti sia omologati: sulla confezione deve essere riportato il rispetto della normativa O-Norm V5117 e Cuna.

Dove si devono montare
Le catene da neve vanno sempre montate sulle ruote motrici dell'auto, ho visto esseri umani che montavano le catene sulle ruote posteriori mentre la loro auto aveva la trazione anteriore.
Nelle auto a trazione integrale 4x4 bisogna leggere il libretto dell'auto, li è spiegato bene dove vanno montate se si hanno solo un paio di catene, tutto dipende comunque da come lavora il differenziale dell'auto e la ripartizione della trazione, , nel dubbio sarebbe meglio metterne quattro.
Altra cosa importante da ricorda è di disabilitare il controllo di trazione, cosa tra l'altro consigliata da tutte le case automobilistiche, infatti ciò permette alle ruote di scavare nella neve per cercare una presa migliore al suolo.

Accorgimenti da adottare alla guida
Il limite di velocità con le catene montate è di 50 km/h.
Bisogna tenere un andatura fluida e regolare, senza accelerazioni brusche e frenate al limite.
Se durante la marcia si incontrano zone con strati diversi del tipo ghiaccio e neve fresca, cercare di portare l'auto dove la neve è poco più alta, per permettere alle catene di fare il loro lavoro in maniera efficace.
Non appena vediamo che la strada è libera e pulita è sempre consigliabile smontare le catene, per evitare danni all'asfalto e alle sospensioni dell'auto, nel caso ci sono tratti liberi e subito dopo innevati allora meglio tenerle montate.

Cura e manutenzione delle catene
Per prolungare la vita delle catene da neve è importare adottare piccoli accorgimenti:
quando non si usano più per un lungo periodo, vanno pulite con acqua tiepida e asciugate per bene, togliete bene possibili incrostazioni di neve e sale, poi vanno riposte nella loro valigetta

domenica 5 febbraio 2012

Calze da neve

Coprono le ruote per sopperire alla poca aderenze degli pneumatici estivi con la neve.




COME SONO NATE - L'inventore è un norvegese Bård Løtveit, si racconta che durante gli anni '80 si trovò impantanato nella neve e non riuscendo più ad andare avanti pensò bene di togliersi la camicia e squarciarla in due per avvolgere così le ruote motrici dell'auto, fu' una trovata geniale perché così poté proseguire il suo cammino con l'auto.  Tra il 2001 e il 2008, AutoSock – l’azienda di Løtveit ha venduto in 18 Paesi poco più di 1,2 milioni di calze .

IMPORTANTE RICORDARE CHE NON SONO OMOLOGATE – Va subito precisato che in Italia le "Calze" non sono legali, perché non sostituiscono né le catene, né i pneumatici da neve.  Non è cosa da poco, visto che l’obbligo di catene riguarda molte strade e anche centri abitati non soltanto strade di montagna.  Se vengono usate sulle strade in cui vige l’obbligo di catene (indicato dal segnale azzurro, con il disegno stilizzato di una ruota catenata) si rischia la multa da 38 a 78 euro, il taglio di tre punti sulla patente e il fermo dell’auto. Oltretutto in caso d'incidente su suolo innevato, le assicurazioni possono possono appellarsi al diritto di rivalsa nei confronti dell'assicurato visto che di fatto ha manomesso l'auto .



COSA HANNO DI BUONO - Le calze aumentano l’attrito fra pneumatico e fondo stradale innevato o ghiacciato: sono semplici da montare. si possono lavare, riutilizzare e ci sono per tutte le misure di pneumatico  Il montaggio ovviamente va fatto sulle ruote motrici come per le catene .



COSA NON VA  - Sono efficaci solo su ghiaccio e neve compatta, non su neve fresca e friabile. Sono un aiuto provvisorio, quindi per poco tempo e tratti brevi, appena si torna sull'asfalto asciutto o comunque non ghiacciato o innevato vanno tolte in maniera immediata se non volete buttarle via, visto che si logorano in fretta . Il limite è di 50 km/h, niente corse con le calze perciò .


La sicurezza è una cosa molto importante che va al di la di ogni cosa, soprattutto quando le condizioni sono estreme, personalmente non affiderei troppo a questi sistemi innovativi ed economici, ma di limitato utilizzo e sicurezza, basta davvero poco per perdere il controllo della propria vettura quando il fondo stradale è ghiacciato o coperto di neve, proprio ieri ho visto diverse automobili con queste fantomatiche calze che stavano a bordo strada sbandate perché non riuscivano a superare una leggera salita con neve fresca, per inciso erano quasi tutte automobili a trazione posteriore da più di  trenta-quarantamila euro.
C'è anche chi le usa in maniera regolare, senza problemi, per tratti brevi di piccoli paesi o città, ma sempre facendo molta attenzione al tipo di strada che percorre.
Niente è meglio delle catene o delle gomme da neve, il prezzo e la comodità non valgono il rischio se si  devono fare medie-lunghe percorrenze, ricordate sempre che neanche quest'ultime vi danno il diritto di fare i Loeb sulla strada .

mercoledì 1 febbraio 2012

Articolo 18




Il licenziamento è valido se avviene per giusta causa o per giustificato motivo.

Questo è quanto recita l'articolo 18 della costituzione dei lavoratori in Italia.

Wiki :
"Il lavoratore può presentare ricorso d'urgenza e ottenere la sospensione del provvedimento del datore fino alla conclusione del procedimento, della durata media di 3 anni.
Il giudice, in assenza dei presupposti di " Giusta causa " o " Giustificato motivo " può dichiarare l'illegittimità dell'atto di Licenziamento e ordinare la reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro. In alternativa, il dipendente può accettare un'indennità pari a 15 mensilità dell'ultimo stipendio, o un'indennità crescente con l'anzianità di servizio.
Nelle aziende che hanno Fino a 15 Dipendenti, se il giudice dichiara illegittimo il licenziamento, il datore può scegliere se riassumere il dipendente o pagargli un risarcimento. Può quindi rifiutare l'ordine di riassunzione, conseguente alla nullità del licenziamento.
La differenza fra riassunzione e reintegrazione è che, nel primo caso, il dipendente perde l'anzianità di servizio e i diritti acquisiti col precedente contratto (tutela obbligatoria)."
Ho preso alcuni stralci da varie testate giornalistiche, secondo me i passaggi più importanti oltre all'articolo 18 riguardano il <<Contratto unico>> trattato in special modo dalla Stampa, se fosse davvero funzionale sarebbe la soluzione migliore, a mio modesto parere .





Corriere della sera


Nei quindici anni passati il mercato del lavoro italiano è diventato molto più flessibile: il risultato, con buona pace di chi pensa che più flessibilità significhi più disoccupazione, è che (almeno fino all’inizio della crisi, che comunque passerà) molte più persone lavorano. Il guaio è che la maggior flessibilità è stata ottenuta imponendo un costo elevato ai giovani, mentre i lavoratori più anziani continuavano ad essere protetti da contratti a tempo indeterminato. E, se occupati in imprese con più di quindici dipendenti (ecco un altro fattore di iniquità), protetti anche dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che ne sancisce l’illicenziabilità per motivi economici. E se poi la loro azienda è in difficoltà li soccorre la cassa integrazione, un istituto sconosciuto alla gran maggioranza dei giovani.


Borsaitaliana


Dobbiamo ridurre gli abusi che si verificano all`ingresso nel mercato del lavoro, con i contratti ripetuti a tempo determinato, lo scandalo delle partite Iva aperte da falsi autonomi, in realta' veri dipendenti: abusi che producono effetti micidiali, patologie che sarebbe molto utile affrontare.


L'articolo 18  per Angeletti non si tocca: "Assolutamente no. Purtroppo si continua a parlare di questo per evitare temi piu' seri, la cui soluzione e' meno semplice e piu' costosa: parlo delle ristrutturazioni aziendali, innanzitutto, e' su questo che dovremmo concentrarci. I sindacati sono spesso accusati di essere vecchi, conservatori, di tutelare chi e' gia' tutelato: a tutti i detrattori suggerisco di domandarsi, nel caso di aziende in crisi costrette a licenziare, quali dovrebbero essere i criteri decisionali e chi se ne dovrebbe far carico, e con quale meccanismo verrebbero tutelati questi ex lavoratori.


Repubblica


"Affronteremo tutti i problemi. Anche quello della flessibilità in uscita. E vi sorprenderemo". Corrado Passera


Ad agosto la Bce (la Banca centrale europea, ora presieduta dall'italiano Mario Draghi) aveva indicato tra "i compiti a casa" anche quelli di superare, da una parte, il dualismo nell'attuale mercato del lavoro italiano, e, dall'altra, l'anomalia del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa.


E' stato Vittorio Colao, amministratore delegato della Vodafone, a sollevare la questione a Davos. Il manager italiano trapiantato a Londra ha ricordato che un gruppo come il suo può decidere dove aprire un call center. Può installarlo in Italia, oppure in Egitto, per esempio. Dipende dalle condizioni, dagli eventuali vantaggi fiscali, dalle potenzialità della manodopera, e dalla possibilità di programmare con certezza i costi che riguardano anche la flessibilità in uscita


L'articolo 18 non sarà toccato per i lavoratori che oggi ne sono tutelati. Questa, ormai, sembra una certezza. E Monti l'ha detto anche nel suo discorso programmatico in Parlamento. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, non potrebbero mai far passare una riduzione delle protezioni per chi le ha, tanto più che si tratta di una quota di lavoratori che costituisce la maggior parte dei loro iscritti, gli stessi che hanno già subìto il superamento delle pensioni di anzianità e l'allungamento dell'età per l'accesso alla pensione di vecchiaia. 


Con un articolo 18 dimezzato, le aziende non avrebbero più l'alibi secondo il quale non si può assumere perché poi sarebbe impossibile sciogliere il vincolo con il lavoratore. I sindacati potrebbero accettare un meccanismo che già oggi si adotta per i lavoratori delle piccole imprese nelle quali, appunto, l'articolo 18 non si applica, e questa potrebbe essere una prima pietra per avviare l'uscita dalla precarietà dei giovani. A nessun lavoratore attualmente occupato verrebbe tolto un diritto. E il governo risponderebbe alle richieste della Bce.


Ansa


+++PDL+++ 
ARTICOLO 18 - Nessun tabù. Secondo l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi l'articolo 18 è, tra l'altro, una delle cause della disoccupazione giovanile. 
CONTRATTO UNICO - Il Pdl è d'accordo e chiede di trasformare l'apprendistato nel contratto prevalente con cui accedere al mondo del lavoro. 
AMMORTIZZATORI SOCIALI - Bene la riforma. No al salario minimo garantito, che per il partito ha effetti demotivanti, sì all'estensione dell'assicurazione obbligatoria ai settori non coperti. 


+++PD+++ 
ARTICOLO 18 - Nella fase di ingresso, se il lavoratore viene licenziato è prevista una compensazione monetaria crescente in base alla durata del lavoro mentre, una volta che il contratto diventa a tempo indeterminato, sì all'art.18. 
CONTRATTO UNICO - Contratto di ingresso per i giovani, di reingresso per chi ha perso il lavoro e limitazioni all'utilizzo dei contratti a tempo determinato. 
AMMORTIZZATORI SOCIALI - Indennità di disoccupazione universale e estensione di malattia, ferie e infortunio. Contrasto delle 'dimissioni in bianco' e universalizzazione dell'indennità di maternità. 


+++IDV+++ 
ARTICOLO 18 - Rivedere questo capitolo, per l'Idv, è solo un'operazione ideologica. Non c'é un'azienda, afferma il responsabile Lavoro Maurizio Zipponi, che dica di aver ridotto la produzione per questa ragione. 
CONTRATTO UNICO - Il contratto prevalente deve essere a tempo indeterminato; in alternativa l'apprendistato, che va reso più accessibile, più veloce e più conveniente. 
AMMORTIZZATORI SOCIALI - No alla proposta Fornero. Introdurre aiuti per coprire i vuoti contributivi fra un lavoro e l'altro. Le risorse possono arrivare dalla lotta all'evasione contributiva. 


+++TERZO POLO+++ 
ARTICOLO 18 - Affrontare il tema senza tabù ma "il problema reale - dice Gianfranco Fini - è il dramma degli imprenditori che non assumono più i giovani". 
CONTRATTO UNICO - Ok. Linda Lanzillotta (Api) vede nella disparità tra chi è dentro e chi è fuori il mondo del lavoro" una "incrostazione da superare". 
AMMORTIZZATORI SOCIALI - Per Pier Ferdinando Casini "vanno salvaguardati". 


+++LEGA NORD+++ 
ARTICOLO 18 - Per il Carroccio non è una priorità ed eliminarlo non crea lavoro. Si dovrebbe piuttosto pensare a diminuire la pressione fiscale
CONTRATTO UNICO - La Lega propone piuttosto di far costare di meno i contratti a tempo indeterminato. Sì alla flessibilità mansionale e di orario per il datore di lavoro per i primi tre-cinque anni. AMMORTIZZATORI SOCIALI - Si può mettere mano alla questione ma tenendo conto della crisi. No al reddito minimo di cittadinanza.




La stampa 


Il riferimento è all’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori del 1970. Prevede che nelle aziende con più di 15 dipendenti chi venga licenziato senza «giusta causa» abbia diritto al reintegro e non solo a un’indennità economica. L’articolo 18, è bene ricordarlo, non disciplina di per sé il licenziamento senza «giusta causa» dal quale i lavoratori a tempo indeterminato sono invece tutelati in base alla legge 604 del 1966 sui licenziamenti individuali. Il deterrente, per le aziende, non è il risarcimento economico ma l’obbligo al reintegro.


 Oggi esistono oltre 40 tipologie di contratto atipico: un delirio. Il che vuol dire anche che durante la crisi la stragrande maggioranza delle persone mandate casa dalle aziende sono i precari e dunque i giovani, come segnala l’Istat.


Contratto Unico
È stato inventato dieci anni fa da due economisti, Tito Boeri e Pietro Garibaldi e ripreso, con alcune modifiche, dal giuslavorista e senatore Pd Pietro Ichino. Nel frattempo ci sono una mezza dozzina di proposte di legge che giacciono in Parlamento e ruotano attorno alla stessa idea. Il contratto unico è un contratto a tempo indeterminato ma con tutele crescenti. O, detto all’inverso, è un contratto che estende l’attuale periodo di prova previsto per tutti i contratti a tempo indeterminato da tre mesi a tre anni.
 Per chi firma un contratto unico l’articolo 18 viene sospeso per i primi tre anni nel caso della proposta Boeri/Garibaldi; nel progetto firmato da Ichino, più radicale, il diritto al reintegro viene riconosciuto solo dopo vent’anni. In questo caso, l’articolo 18 è quasi annullato.


Elsa Fornero ha sempre ammesso che punta a una soluzione del genere per mettere ordine nella giungla dei contratti atipici e per aiutare i giovani a riconquistare una prospettiva per il futuro. Nelle indiscrezioni delle scorse settimane si parla della possibilità che il governo Monti metta a punto una proposta che ricalchi l’ipotesi più «soft», quella targata Boeri/Garibaldi. Dai 48 contratti attuali si scenderebbe a 4 o 5.


i sindacati sono contrari al contratto unico...
 Susanna Camusso, la leader del sindacato di Corso d’Italia, che in vista del tavolo con il governo sulla riforma del mercato del lavoro che si apre oggi ha detto che «ci piacerebbe discutere con qualcuno che lo conosca per averlo frequentato ogni tanto» .


Bisogna sempre dire che un sistema infallibile non esiste, perchè dipende da tantissimi fattori, come lo situazione economica, il livello di occupazione, il PIL e tante altre cose .
Per l'Italia io non so quale sia la migliore soluzione, il contratto unico come già detto mi piace, a patto che non crei situazioni più precarie, per il resto c'è anche da dire che solo da noi esiste "l'articolo 18", negli altri paesi UE e negli Stati Uniti , la flessibilità lavorativa è alla base del loro sistema economico e funziona, anche se ha tutti i suoi difetti come possiamo ben vedere in questi giorni .
Il problema più grave si presenterebbe quando si va a chiedere un mutuo, visto che se il contratto a tempo indeterminato non ti "protegge" e "garantisce" più , le banche saranno meno disposte a concederne, oppure potrebbero fare dei tassi molto alti, come infatti avviene negli altri Paesi .
Ho sentito persone che potrebbero andare in pensione pagandosi i restanti contributi con metà della liquidazione percepita , solo che sono costretti a continuare a lavorare per poter mantenere i figli o per fare da garanti nella richiesta di prestiti e mutui.
Questo di fatto comporta che molta gente tarderà ad andare in pensione a discapito dei giovani, che così non avranno la possibilità di trovare un lavoro .
Spero solo che questi "Tecnici" facciano bene il loro lavoro dando una vera speranza a noi giovani per un futuro di meritocrazia e tutela del lavoro formativo .